Sensible Objects. The Art of Bonds

Mirror Project #7

Aurora Paolilo

a cura di Clara Madaro

01.04.2016 — 05.05.2016

Nell’ambito della sesta edizione di Mirror Project, l’artista ha trasformato lo spazio di Barriera in un’ecologia di legami e vincoli tra oggetti e persone, mostrando una griglia di relazioni che permea i gesti minimi quotidiani e gli impercettibili atti che scandiscono il loop della vita. Ogni spostamento di oggetti è un continuo e compulsivo ricollocarsi nel mondo con qualche spurio intervallo. Qualsiasi attribuzione di significato avviene attraverso atti/gesti minimi che ci fanno fronteggiare l’ossimoro che avvolge qualsiasi possibilità di identificazione, riassemblando uno spazio poetico che si prende cura dei paradossi dell’esistenza. Il calco cerca il vuoto dell’oggetto e la composizione lo introduce in una società dove i materiali sviluppano potenzialità emergenti che eccedono le possibilità del singolo.

Se l’affordance è la specifica relazione che intercorre tra noi e l’oggetto, quando cerchiamo di afferrarlo, le composizioni-oggetti sensibili ci offrono un’indeterminata affordance estetico-affettiva, facendoci fronteggiare il compito artistico di immaginare forme e composizioni possibili per la nostra vita.
La stessa forma della mostra personale si rende paradossale, perché è a sua volta un oggetto sensibile che vive di legami. Le opere abbracciano e accolgono a loro interno la mostra collettiva Sorriso arcaico che si è sviluppata a partire da un dialogo con Progetto Città Ideale (Milano). Gli artisti invitati, Franco Ariaudo, Giuseppe Buffoli, Mirko Canesi, Lia Cecchin, Francesca Ferreri, Nucleo, Stefano Serusi, hanno realizzato sette display per sette vasi, dando vita ad un’unica composizione, possibile solo a partire dall’autentica traccia di ognuno. Il vaso scelto da Aurora in virtù della sua attraente materialità è stato replicato in sette esemplari che ne conservano la sola trasparenza vitrea. L’oggetto va in scena al centro dello spazio, sostenuto dai sette display. Sorriso arcaico, titolo della mostra ospitata, è appunto l’esemplificazione di questa empatia delle relazioni e della profondità spaziale della composizione.

Lo spazio fisico di Barriera e lo spazio virtuale della mostra progettato insieme all’immagine grafica della mostra da Paolo Cagliero, accolgono tutte le tracce della rete sensibile che si è sviluppata attraverso la condivisione di oggetti e conoscenze a partire dalle quattro Call for Objects. Durante l’opening sarà presentato anche il catalogo di Sensible Objects. The Art of Bonds, progettato da Paolo Berra, che è stato uno strumento dialettico e performativo nell’allestimento e nella produzione delle opere della mostra di Aurora Paolillo.

Sensible Objects. The Art of Bonds